Richieste che vengono definite “inappropriate” e che assumono una rilevanza numerica per vari motivi:
- La mancanza di una efficace rete di servizi pediatrici che “filtri” le richieste non urgenti.
- Le complesse dinamiche migratorie fanno individuare il pronto soccorso come il presidio sanitario più direttamente disponibile.
- L’ansia legata alle patologie pediatriche che spesso fa si che una condizione non grave assuma carattere di urgenza.
- Il difficile reperimento di strutture in grado di prendersi cura delle problematiche psicologiche e relazionali che più si esprimono attraverso una sintomatologia somatica.
La risposta medica può non essere sufficiente. Servono gli strumenti della psicologia per poter dare un significato al problema ed aiutare bambini e genitori ad elaborare il disagio di una depressione post-partum, di un’ansia genitoriale, di una depressione infantile e di tanto altro, ma anche per riconoscere situazioni di particolare bisogno psicologico, quali l’abuso sessuale, il maltrattamento o il tentato suicidio.
Una ricerca effettuata lo scorso anno nel Pronto Soccorso Pediatrico del S.Orsola ha messo in evidenza che i bambini che accedono a questa Struttura in modo ripetuto e spesso con la stessa sintomatologia, possono celare disagi psicologici anche importanti. Tutto ciò ci ha spinto ad individuare forme di assistenza in grado di fornire una risposta a questi problemi, convinti che l’offerta di un supporto psicologico a genitori che vivono un momento di difficoltà, possa svolgere un’importante funzione preventiva rispetto allo stabilizzarsi di patologie psichiche e fisiche che possano trovare la loro origine in un disturbo emotivo precoce.
Qui si trova il grafico dell’avanzamento della raccolta fondi per il progetto che come obiettivo la cifra di euro 10.000